curato da Gina Gatti, Rizzoli Libri Illustrati, 128 pagine

donne-il-coraggio-spezzare-silenzio-difesa-donnaIl volume nasce in occasione della campagna di Amnesty “Mai più violenza contro le donne” e propone, accanto alle immagini, i testi di Gina Gatti, vittima della tortura in Cile negli anni della dittatura di Pinochet.
Nella prefazione Dacia Maraini introduce le tematiche che vengono poi sviluppate, dai testi e dalle immagini, nel volume, sottolineando l’alto valore pedagogico dell’opera che denuncia le più atroci violenze a cui le donne sono sottoposte non solo nei paesi del cosiddetto terzo mondo, ma anche nella civilissima Europa. In più viene sottolineato come proprio nelle nazioni che hanno per prime legiferato in favore dei diritti delle donne oggi si abbia un preoccupante incremento delle violenze alle donne.
Il coraggio di denunciare gli orrori pubblici (in alcuni Paesi) e domestici (in tutti) e di testimoniare il male che si subisce o che si vede subire come donna è l’unica arma possibile per contrastare questo massacro, perché di questo si tratta: massacro reale, dato che sono decine di migliaia le donne che muoiono annualmente e massacro psicologico perché sono milioni quelle che sono costrette alla sudditanza e alla totale negazione della propria persona.
Dopo le parole di Gina Gatti che dichiara di aver voluto dare voce in questo volume a chi non è mai stato consentito di averne, e di tributare invece la sua riconoscenza e la sua stima a tutte quelle che hanno vissuto e che vivono combattendo per affermare i diritti calpestati del proprio genere. Vengono poi tracciate le storie di alcune figure femminili “in prima linea”: Aung San SuuKyi, detenuta per motivi di opinione, leader dell’opposizione birmana, premio Nobel per la pace; Inge Genefke, una neurologa danese che si batte contro la tortura e che si occupa della recupero delle donne che ne sono vittime; Amara, una donna africana violentata dai soldati penetrati nella sua casa dopo un colpo di Stato e costretta ad assistere alle torture inflitte al padre, che oggi ha chiesto asilo politico in Italia. Da quel trauma le è derivata una forte sofferenza psicologica da cui solo ora, dopo un lungo lavoro e un costante sostegno specialistico, sta iniziando a liberarsi.
Vengono poi indicate varie tipologie di discriminazione e di violenza e i capitoli che seguono sono anche arricchiti da fotografie davvero intense. Tante storie, tanti volti femminili, manifesti di denuncia, scene collettive di protesta, dolore e speranze, umiliazioni e lotte: è un mondo in cammino che sembra non voler cedere anche ai peggiori ricatti e alle più atroci violenze.