AUTODIFESA

QUESTIONE DI TESTA

Toccate pure ferro (o quello che volete) ma sappiate che esiste la possibilità che, un giorno o l’altro, possiate trovarvi davanti a un tizio, GIGANTESCO o ARMATO (o tutti e due) che PRETENDE qualcosa da voi. Sarà allora che dovrete scegliere: ARRENDERVI, CERCARE DI SCAPPARE o DIFENDERVI.

IMPARATE A USARE IL CERVELLO

Per imparare a fronteggiare un’aggressione si può cominciare a praticare un’arte marziale o uno sport da combattimento. Spesso, però, non sono sufficienti: occorre lavorare sulla psiche e sulla sfera emozionale per essere pronti a reagire quando occorrerà. Esistono corsi specifici, non essenzialmente legati a scuole di arti marziali, che non sono mirati solo all’insegnamento delle tecniche di autodifesa: parte delle lezioni sono dedicate infatti allo studio dell’autocontrollo, altre alla valutazione del pericolo, altre ancora all’analisi del tipo di aggressione. Parte fondamentale del corso è quella che analizza il linguaggio del corpo e insegna a capire le intenzioni altrui attraverso la comprensione della postura di tronco, mani e spalle, che spesso tradiscono le vere intenzioni dell’aggressore. I corsi comprendono anche lo studio dell’anatomia dei punti vulnerabili del fisico e, naturalmente, anche molte tecniche pratiche di difesa personale contro uno o più avversari.

ALLENAMENTO A PORTE CHIUSE

Di solito le iscrizioni hanno un numero di partecipanti limitato, si svolgono a porte chiuse (non è ammessa la presenza di spettatori) e, non essendo un’arte marziale, per parteciparvi non occorrono particolari divise ma basta una normale tuta da ginnastica o un abbigliamento comodo. Non sono ammessi allievi sotto i 16 anni. Non occorre essere praticanti di arti marziali o avere una preparazione atletica alle spalle: le lezioni sono strutturate per essere fruibili da chiunque.

CONSAPEVOLEZZA E FALSE ILLUSIONI

E importantissimo non creare in noi stessi false illusioni, credere cioè di poter stendere un camionista ubriaco di 200 chili dopo solo due lezioni di fit boxe o di cardio boxing. L’illusione di essere più forti di quel che si è veramente ci può mettere in situazioni sgradevoli e farci scoprire troppo tardi che quello che sappiamo fare non è sufficiente a fermare un malintenzionato. D’altro canto, però, occorre essere fiduciosi in se stessi e reagire prontamente a una situazione difficile. E’ perfettamente inutile aver studiato per anni come si tira un calcio per poi non avere la necessaria prontezza di spirito o la sicurezza necessaria per mettere in pratica il nostro bagaglio tecnico.

LA TECNICA

Per affrontare un’aggressione non basta saper tirare bene un calcio, un pugno, o sapersi liberare da una presa: è necessario innanzitutto conoscere noi stessi, le nostre possibili reazioni, le nostre capacità, capire chi ci sta di fronte e le sue intenzioni. Le tecniche di difesa non consistono in calci volanti o coreografiche proiezioni alla Bruce Lee, ma in colpi il più efficaci e semplici possibile, e soprattutto immediati che possano essere usati anche da soggetti con fisico esile e dotati di scarsa forza fisica. Insomma, pochi colpi, decisi e precisi.

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE

I CONSIGLI DELL’ESPERTO

Non vi diciamo di diventare paranoici, ossessionati da chi potrebbe esserci dietro l’angolo, ma di imparare a prevenire possibili situazioni a rischio e prepararvi per tempo. Alcuni suggerimenti sembrano banali. Sembrano.

  • Se credete di essere in una situazione di pericolo, prendete il cellulare e chiamate un amico o fingete di parlare con qualcuno. In questo modo se qualcuno vi vuole aggredire sarà frenato dalla paura che voi possiate chiedere aiuto.
  • Se vi avvicinate a casa prendete subito le chiavi, prima di arrivare alla porta: così facendo ridurrete drasticamente il tempo in cui resterete fermi con le spalle scoperte.
  • Quando siete davanti a una persona comunicate involontariamente migliaia di informazioni su di voi. La postura del corpo, lo sguardo, il modo in cui tenete le mani, mandano messaggi a chi vi sta di fronte, soprattutto se costui è un aggressore. Per questo motivo, nelle situazioni difficili dovete cercare di mantenere un atteggiamento sicuro e non far trasparire le vostre paure. Il vostro aggressore deve avere l’impressione che voi siate persone in grado di difendersi.
  • Reagite solo se è strettamente necessario, altrimenti cercate di mantenere un atteggiamento tranquillo e accondiscendente in modo da non agitare chi vi sta di fronte.
  • Mettete le mani davanti al petto con i palmi rivolti verso il vostro potenziale aggressore in modo da creare una barriera tra voi. I palmi aperti sono un atteggiamento che induce alla calma e scoraggia i malintenzionati.
  • Guardate in faccia chi vi minaccia, dritto negli occhi: così dimostrate di non essere intimoriti.
  • Se ritenete di essere in pericolo, cercate di mettervi in una posizione dove vi possano vedere anche altre persone che potrebbero intervenire se necessario.
  • Non state con le spalle al muro, cercate di uscire da luoghi troppo angusti e da angoli che potrebbero giocare a vostro sfavore.

LA MIGLIOR DIFESA E’ LA FUGA

Se potete scappare, fatelo. E’ brutto da dire e ancora peggio da fare, ma se potete levarvi d’impaccio con una rapida “ritirata strategica”, fuggite. Il vostro orgoglio guarisce più in fretta di una coltellata al fegato o, se volete metterla sul filosofico, meglio un codardo vivo che un eroe morto. Se la situazione che vi si presenta è troppo rischiosa, come un ladro che vi mi minaccia con una pistola o un coltello, non fate gli eroi e trovate il modo di risolverla pacificamente, anche se questo significa farsi derubare.

COSA DICE LA LEGGE

Difendervi è un vostro sacrosanto diritto, lo dice anche la legge. Potete difendere voi stessi o un’altra persona da un’aggressione a patto che la difesa non superi l’offesa. Se un aggressore vi minaccia con un coltello attentando alla vostra vita, avete la facoltà di renderlo inoffensivo poichè la difesa è proporzionale all’offesa che state subendo. Attenzione, però: se durante un diverbio una persona vi spintona, reagire con un pugno in faccia renderebbe la vostra difesa superiore all’offesa e sareste quindi perseguibili per legge.

LASCIATE STARE IL CAN CHE DORME

Ok, è meglio stare calmi e cercare di tranquillizzare l’aggressore o cercare vie di fuga. Ma se la situazione lo impone, a volte venite a contatto con una o più persone. In questo caso dovete difendervi. A tale proposito, le tecniche insegnate sono studiate per essere usate in situazioni critiche. Banditi calci alti o volanti e tutte quelle mosse coreografiche che servono solo a impressionare gli spettatori al cinema. Nei corsi vi viene in segnato a usare i gomiti e le ginocchia, armi naturali del corpo che istintivamente non sono usate. Un colpo di gomito, grazie alla leva più corta, è in grado di impattare sul bersaglio con grande potenza e può essere risolutivo. Le ginocchia, soprattutto se usate contro i genitali o verso lo stomaco possono arrestare anche energumeni che pesano il doppio di te. I corsi insegnano anche ad applicare leve articolari e a manipolare polsi e dita della mano; punti sensibili che, con il minimo sforzo, possono immobilizzare un aggressore. Durante il corso vi verrà chiesto di simulare situazioni di pericolo, in cui alcuni allievi si fingeranno malviventi e ti metteranno in situazioni di stress e di pericolo. Così potrete sperimentare, con grande approssimazione e in tutta sicurezza, come reagisce il vostro cervello in una situazione di aggressione.

 

Ettore Ferro Seminara

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