Tiscali.itNo alle mimose, meglio i corsi di autodifesa

08 marzo 2009 – Il mondo si prepara a celebrare la Giornata internazionale della donna, e se ogni otto marzo diventa l’occasione per riflettere sulle “impari opportunità” ancora vigenti e sulla violenza di genere, quest’anno più che mai i due temi sono di estrema attualità. Lavoro, pensione e stupri sono i termini più ricorrenti fra le cronache degli ultimi giorni. E se da una parte si aspetta una riforma pensionistica che si teme possa danneggiare le lavoratrici, dall’altra si sa che la disoccupazione colpisce gli strati più deboli della popolazione (giovani e donne). La violenze di genere, invece, è purtroppo un tema di costante attualità a prescindere dai casi di cronaca che recentemente hanno suscitato tanto clamore. E al terrore delle aggressioni le donne cercano di fare scudo come possono.

Opporsi alle violenze – Sono tante le donne che per l’8 marzo hanno deciso di regalarsi proprio un corso di autodifesa. Si tratta di un vero boom di richieste negli ultimi tempi di stage (gratuiti ma anche a pagamento) che preparano fisicamente e psicologicamente le donne a difendersi da eventuali aggressori.

I corsi – Complici gli ultimi gravi fatti di cronaca e i provvedimenti legislativi presi, molte associazioni di volontariato ed enti privati, spesso in collaborazione con le istituzioni, hanno iniziato a promuovere delle lezioni per insegnare a reagire, in caso di emergenza, contro l’aggressione e la violenza.

Tecniche in arti marziali – Ad Agrigento, per esempio, il Centro Antiviolenza “Telefono Aiuto” organizza un corso gratuito di autodifesa e antistupro che, a due settimane dal suo inizio, ha già quindici iscritte, su un tetto massimo di venti. Sono previsti incontri settimanali con al centro l’apprendimento anche delle tecniche di arti marziali. Le iscritte al corso studieranno tecniche di prese e di anti-aggressione in modo da imparare a sopravvivere in situazioni di pericolo, per poi infine, confrontarsi con sociologi e psicologi del Centro sulla violenza alle donne. “Al corso parteciperanno donne già vittime di soprusi ma anche donne che vogliono solo imparare a prevenire – spiega la coordinatrice, Antonella Gallo Carrabba – perché la difesa personale è prima di tutto un atteggiamento mentale”.

In campo anche la Polizia – A Roma invece il Comune e l’associazione polisportiva “Police Friends’ organizzano proprio per la giornata delle donne il “Kombo Red Rose”: nella splendida cornice di Villa Ada saranno presentati corsi gratuiti di autodifesa personale. L’attività sarà coordinata da trenta istruttori della Polizia qualificati nella pratica e nell’insegnamento delle arti marziali e degli sport di combattimento, affiancati da psicologi. Alla giornata di presentazione seguiranno dei veri e propri corsi in ogni ultimo weekend del mese.

Prevenire le aggressioni – “Difesa Donna”, un centro privato con sede a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, propone invece in molte città italiane un proprio metodo di anti-aggressione. Un programma che affronta ogni aspetto della sicurezza: dalla prevenzione, tramite l’analisi con le allieve di svariate situazioni di potenziale pericolo, alla difesa verbale al fine di scoraggiare l’aggressore, fino alle tecniche di difesa fisica, anche con strumenti difensivi occasionali.

I costi dei corsi privati – Il costo dei corsi si aggira dai 100 ai 150 euro. “Noi abbiamo iniziato nel 1998 e da allora vi è stato un incremento continuo di richieste” afferma Deborah Carravieri, portavoce del centro. “All’inizio, alla presentazione dei corsi si presentavano massimo trenta donne – spiega Carravieri – oggi invece siamo arrivati a centoventi contatti e ben ottanta partecipanti”.

Redazione Tiscali